Dopo quasi un anno torniamo sulle pendici del monte Nero (Krn), questa volta per salire sul monte Rosso (Batognica) e compiere un percorso ad anello attraverso il vallone Peski po Lužnici fino al monte Maselnik, per poi rientrare al punto di partenza. Il punto di partenza dell'escursione è il parcheggio del rifugio koca planina Kuhinja (992 m) sopra il paese di Krn. Dal parcheggio seguiamo verso sinistra la larga carrareccia che conduce velocemente al rifugio Koca na Planini Kuhinja (1.002 m) dove inizia una traccia segnata (bollini rossi), che sale l'infinito e uniforme pendio erboso del versante sud del monte Nero. La prima parte di salita è dolce, attraversiamo i pascoli e superiamo alcune recinzioni fino alla Planina Zaslap (1.240 m). Nonostante sia novembre sono ancora presenti alcune mucche al pascolo che brucano l’erba ormai ingiallita. Superata l’ultima malga ci raccordiamo con la vecchia mulattiera di guerra, che con pendenza costante ci porta a lambire prima il margine sud-ovest del monte Nero, splendida vista sulla valle di Caporetto e poi ci conduce verso la sella Krnska škrbina. Fin ora il meteo è stato interlocutorio, umidità, nuvole basse e sprazzi di sole ci hanno accompagnato fino a questo punto, poco male visto le temperature decisamente fuori stagione per l’inizio di novembre! Dopo due ore dalla partenza siamo a sella Krnska škrbina (2.050 m), importante crocevia di sentieri, che permette il collegamento tra la Val Lepena e la valle di Krn-Kobarid. Da questo punto si apre una splendida vista verso nord sulle le Alpi Giulie slovene, inoltre ci sono numerosi reperti di guerra con cartelli esplicativi. Dopo una breve pausa ripartiamo e in pochi minuti raggiungiamo uno dei punti più suggestivi dell'intera escursione; la scalinata intagliata nella roccia realizzata degli alpini. I gradini scavati direttamente sulla parete verticale permettono di superare agevolmente il costone roccioso sul versante meridionale, offrendo un suggestivo passaggio, reso sicuro dalla presenza di un cavetto metallico. Al termine della scalinata, sulla sinistra, si trova un'iscrizione in latino scolpita su una pala rocciosa, eseguita dal Battaglione alpino Val Tanaro, a ricordo dei commilitoni caduti. Continuiamo la salita, tra detriti e roccette, superando diversi ricoveri e fortificazioni italiane fino a raggiungere l’ampio plateau roccioso dove si trova la cima del monte Rosso (2.165 m). Anche da questa cima la vista è di tutto rispetto e solo verso nord ovest è leggermente limitata dal più alto Krn. Il sentiero prosegue verso est senza difficoltà sulla larga e pianeggiante sommità, ricca di fortificazioni, gallerie e ruderi. Raggiunto l'orlo orientale scendiamo verso l'ampia e panoramica Sella Prag (2.068 m), crocevia di diversi sentieri tra cui quello che scende verso il vallone Peski po Lužnici. Camminiamo immersi in un ambiente roccioso con ampi ghiaioni, il sentiero in leggera discesa ci conduce fino ai piedi del monte Škofic dove si trova il suggestivo laghetto di Jezero v Lužnici (1.801 m). L’ambiente in cui ci muoviamo è cambiato completamente rispetto a quello percorso in salita, ora domina la candida roccia calcarea e un po’ di neve rende più suggestivo il paesaggio. Superiamo il laghetto risalendo una piccola sella tra i monti Škofic e Maselnik, da questo punto iniziamo la ripida discesa finale, prima attraverso una conca rocciosa e in seguito, deviando a destra, lungo un ripido canalone erboso tra le montagne Maselnik e Veliki Stador. Con una lunga serie di stretti tornanti perdiamo quota fino a raggiungere la Planina Leskovca da dove parte la carrareccia che torna verso Planina Kuhinja. La tranquilla discesa su carrareccia ci permette di osservare agevolmente l’intero altipiano di Krn, costellato da piccole malghe e boschetti tinti dei colori autunnali. In una ventina di minuti siamo di nuovo al punto di partenza, stanchi ma molto soddisfatti per aver completato questo lungo e appagante anello. Resoconto: L’itinerario non presenta grosse difficoltà tecniche, l’unico punto critico può essere la scalinata degli alpini, che però è stata assicurata mediante cavetto metallico. L’itinerario è lungo e faticoso, con un dislivello importante e quindi va affrontato solo con un adeguato allenamento e con un numero di ore di luce idoneo a concludere il giro prima del sopraggiungere del buio.
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Gennaio 2020
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