Il Krn (Monte Nero 2.245 m) si trova nelle Alpi Giulie slovene e fa parte del vasto gruppo del Triglav. Tale cima è molto famosa e frequentata (seconda solo al Triglav), sia per la sua forma particolare che ricorda un lavatoio (Lavador), sia per ragioni storiche; il 16 giugno 1915 gli Alpini del 3° reggimento, con un'abile ed audace azione ne conquistarono la cima, mantenendone il controllo fino alla disfatta di Caporetto del '17. Diverse sono le vie di salita, noi abbiamo scelto per questa escursione quella che parte dopo il paese di Krn presso il parcheggio del rifugio Planina Kuhinja a quota 990. Giunti al punto di partenza la giornata si preannuncia fantastica, i colori dell’autunno dominano il paesaggio e un sole tutt'altro che autunnale splende nel cielo azzurro. Già alla partenza il panorama è di tutto rispetto, i pascoli punteggiati di malghe sono limitati verso nord dalle cime del Krn, del Batognica e del Maselnik, il tutto mi ricorda, seppur in miniatura e con più erba, il nostro altopiano del Montasio. Dal rifugio imbocchiamo il sentiero bollinato che con un percorso pressoché rettilineo ci porta a superare alcuni cancelli e a lambire i fabbricati di malga Slapnik (1.240 m). Vicino al fabbricato principale è presente una fontana, l’ultima fonte d’acqua per chi si dirige verso la cima. Il sentiero prosegue con pendenza costante intersecando la strada di servizio alle malghe e in seguito va a raccordarsi con la vecchia mulattiera militare che solca il pendio sud del Monte Nero. La salita è costante, mai troppo ripida e mai poco ripida, il nostro incedere viene reso difficoltoso dal gran caldo, siamo a metà ottobre ma sembra di essere ancora in estate. Man mano che prendiamo quota il panorama verso sud è sempre più ampio, nelle valli c’è un po’ di foschia dovuta all'inversione termica ma le cime sono ben visibili fino al golfo di Trieste. Giunti ad un bivio proseguiamo sulla mulattiera verso la sella Krnska Skrbina, la via diretta alla cima la utilizzeremo per la discesa. A vista la cima non sembra lontana ma uno sguardo all'altimetro ci riporta alla realtà, mancano ancora 450 metri. Prima di proseguire ci concediamo una breve sosta; ora il panorama si apre in parte anche verso est, l’Antelao svetta all'orizzonte, oggi sembra davvero vicino. Riprendiamo la marcia lungo la mulattiera che con una serie di tornanti e un lungo traverso ci porta alla sella Krnska Skrbina (2.050 m); suggestivo solco, ricco di reperti di guerra posto tra la cima del Monte Nero e quella del Monte Rosso (Batognica). Dalla sella in circa venti minuti, un po’ su traccia battuta un po’ su balze erbose, siamo finalmente in cima. Il panorama è spettacolare, da questo punto si possono ammirare tutte le Giulie italiane e slovene; il Triglav svetta imperioso in primo piano mentre all'orizzonte si notano i 3000 austriaci imbiancati. Grazie alla splendida giornata verso est spicca l’Antelao e assieme a lui gli altri giganti dolomitici come il Pelmo ed il Civetta. Anche la vista verso la pianura non è per niente banale, anche se leggermente limitata dalla foschia. La cima è estremamente affollata, per lo più da escursionisti sloveni assai rumorosi, per cui dopo aver mangiato i panini decidiamo di ripartire per la discesa dirigendoci verso il rifugio Gomisckovo (2.182 m) che risulterà chiuso ma anch'esso molto affollato. Dal rifugio il sentiero scende molto ripido con strette svolte fino a raccordarsi con la mulattiera percorsa in salita. Perdiamo quota molto rapidamente e le ginocchia di certo non ringraziano; percorriamo la parte centrale della discesa assieme ad un ex alpino incrociato durante la salita che ci allieta la discesa con alcuni racconti riguardanti la conquista del Krn da parte degli Italiani durante la Grande Guerra. Finalmente siamo di nuovo a malga Slapnik, dove troviamo sollievo grazie alla fontana; manca ancora un po’ di strada ma il peggio è passato. Giunti infine al rifugio Planina Kuhinja niente Jota, troppo caldo, ma una bella Lasko ce la meritiamo proprio.
Resoconto: Percorso che non presenta alcuna difficoltà tecnica (difficoltà E) ma prevede il superamento di un dislivello superiore ai 1.000 metri su sentiero con pendenza costante e con esposizione a sud. Sconsiglio di percorrere l’itinerario nelle giornate più calde, necessaria una buona scorta d’acqua in quanto dopo quota 1.200 non sono presenti fonti. Nell'itinerario si può includere la visita al Monte Rosso (Batognica) con una deviazione nei pressi di sella Krnska Skrbina.
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Gennaio 2020
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