Il Monte Flop fa parte del gruppo Sernio - Grauzaria, nelle Alpi Carniche e dalla sua cima è possibile dominare gran parte della Val d'Aupa, vallata che da Moggio Udinese si estende sino alla Sella di Cereschiatis. Si tratta di una montagna massiccia, ricoperta da mughi, che chiude a nord il vallone di Flop fronteggiando le pareti settentrionali della Creta Grauzaria. L'altro versante si affaccia invece sulla val d’Incarojo e sulla conca di Paularo. Il ritrovo è fissato per le 8:30 all’hotel Carnia e dopo un caffè veloce partiamo per la val Aupa; superato Moggio Udinese e percorsa per un buon tratto la strada che porta a sella Cereschiatis lasciamo l’auto nei pressi del ponte sul Rio Fontanaz. Indossati gli scarponi risaliamo la strada asfaltata fino a raggiungere località case Nanghez, da dove parte la mulattiera con segnavia CAI 437 che porta al rifugio Grauzaria; la giornata è splendida ma molto calda, la prima parte per fortuna è interamente nel bosco e questo allevia almeno in parte le pene della salita. Il sentiero risale piacevolmente il bosco fino a quando raggiungiamo un vecchio pascolo dove la vista si apre all’improvviso sull’imponente (e suggestiva) Sfinge della Grauzaria. In breve attraversiamo il Rio Fontanaz e siamo al rifugio Grauzaria, glorioso rifugio alpino di quelli di una volta, si raggiunge solamente a piedi e le provviste arrivano in teleferica. Dopo aver bevuto una birra e scambiato due parole con il nuovo gestore proseguiamo con il CAI 437 in direzione del Foran da la Gjaline che raggiungiamo in una quarantina di minuti passando prima in un bel bosco di faggi e poi in quello che resta del vecchio pascolo dell’antica casera Foran da la Gjaline. Dalla sella si apre una splendida vista sulla parete orientale del monte Sernio e si scorge anche il ricovero del Mestri. Dal Foran proseguiamo verso est su una vecchia mulattiera che ci permette di attraversare in quota tutto il versante erboso che sovrasta la val Aupa, fino alla sella posta tra le due cime del monte Flop. Poco prima della sella deviamo sulla traccia che si stacca sulla nostra sinistra e prima su crinale erboso e dopo tra i mughi raggiungiamo in breve la panoramica cima est del monte Flop (1.715 m). Splendido è il panorama sul gruppo Sernio - Grauzaria ma anche sulla Creta di Aip e sul Monte Cavallo di Pontebba, sul gruppo del Zuc dal Bor, sullo Zermula e sulle splendide Val Aupa e Valle d’Incaroio. Con calma e con la pausa al rifugio ci abbiamo messo poco meno di tre ore per raggiungere la cima, ora è giunto il momento di mangiare qualcosa e fermarsi un attimo ad ammirare il panorama. Purtroppo la nostra sosta non dura molto, verso nord le nuvole iniziano ad addensarsi e sembra proprio che verso Paularo stia già piovendo. Ripercorriamo il sentiero a ritroso fino alla sella tra le due cime del Flop e proseguiamo sulla destra; per un bel tratto il sentiero corre aereo con visuale aperta, poi all’improvviso entriamo nel fitto bosco che precede la forca Zouf di Fau, sbucando infine sulla strada sterrata che ci porta in breve al ricovero Zouf di Fau. Il ricovero è situato in una bella radura posta sotto la parete del monte Flop; firma al libro della casera e si riparte, il pericolo pioggia non è ancora scongiurato. Ci ributtiamo nel bosco di faggio dove il sentiero a tratti è molto ripido, incrociamo e seguiamo per un tratto la forestale che sale a forca Griffon e infine costeggiamo il rio Chialdercis. Finito il sentiero siamo nei pressi delle case di Gialloz, ancora qualche passo su strada asfaltata e siamo di nuovo dove abbiamo lasciato l’auto la mattina.
Resoconto: Itinerario ad anello abbastanza lungo come chilometraggio e con più di mille metri di dislivello, indicato quindi per persone allenate. L’anello lo si può percorrere indifferentemente in senso orario o antiorario; il rifugio Grauzaria è aperto nel periodo estivo, mentre la casera Zouf di Fau è sempre aperta (cinque letti con materassi). Una variante più semplice adatta a tutti è la salita al rifugio Grauzaria dalla località case Nanghez dove si può lasciare l’auto, in questo caso andata e ritorno avvengono sullo stesso sentiero, il CAI 437.
0 Comments
|
Categorie
Tutto
Archivi
Gennaio 2020
|