Dopo un lungo periodo in cui ho frequentato principalmente Alpi e Prealpi giulie avevo voglia di tornare sulle Carniche, magari raggiungendo una cima su cui non ero mai stato. Dopo una rapida ricerca ero giunto a due ipotesi; o il Rauckofel dal Tolazzi oppure il Navagiust da Pierabec. Alla fine la scelta è ricaduta sul secondo giro, visto che mi dava la possibilità di compiere un anello lungo la valle di Fleons. Il punto di partenza per l’escursione è la colonia estiva di Pierabech, situata a pochi chilometri da Forni Avoltri. Nonostante la zona sia stata pesantemente colpita dalla tempesta Vaia, i sentieri ormai sono quasi tutti agibili, quindi alla buon’ora passo a prendere il mio amico Davide e iniziamo a risalire la statale in direzione Forni. Già da Rigolato i danni al bosco sono ingenti ma la parte peggiore la vediamo nei pressi di Forni; intere porzioni di bosco sono state spazzate via, versanti già ripuliti si alternano a zone con ancora centinaia di alberi al suolo; questo triste spettacolo ci lascia quasi senza parole. Giunti nei pressi della colonia, lasciamo l’auto lungo la strada, imbocchiamo il sentiero cai 141 e guadiamo il torrente Degano, che ha completamente cambiato il suo corso rispetto al vecchio ponticello. Superati alcuni schianti iniziamo a risalire il bosco su sentiero, fino a che non incrociamo la strada forestale che sale a casera Bordaglia di sotto. Iniziamo a seguire la strada, in diversi punti troviamo abeti sradicati e spaccati dal vento, qui le zone colpite sono più limitate ma i danni sono comunque ingenti. In circa un’ora di cammino siamo alla casera dove ci fermiamo per una breve pausa. La casera è chiusa ma è presente un piccolo ricovero abbastanza confortevole dotato di stufa e fornello a gas. Dalla casera, proseguiamo con il nostro itinerario su sentiero, il primo tratto risulta rovinato dagli schianti ma è comunque transitabile senza problemi. Poco prima di raggiungere i pascoli di Bordaglia troviamo sulla destra la fontana dell’Alpino, una fonte d’acqua con una vasca in cemento su cui è stato incollato un elmetto Adrian. Ricaricate le borracce, ancora qualche minuto di salita e siamo a casera Bordaglia di sopra. Giunti alla casera notiamo che il tempo sta cambiando, le nuvole prima sporadiche ora si si stanno organizzando e coprono buone porzioni di cielo; decidiamo quindi di proseguire verso sella Sissanis senza andare sulle sponde del lago. Il sentiero cai 142 parte dietro la casera e in breve ci porta nei pressi del laghetto Pera e successivamente alla sella. Qui ormai il sole è coperto da nuvoloni grigi e un venticello fresco spira da nord, dopo rapida consultazione decidiamo di tentare lo stesso la cima del Navagiust, se dovesse iniziare a piovere torneremo indietro. Dalla sella non c’è un vero e proprio sentiero, inizialmente seguiamo una fievole traccia sul filo di cresta, poi raggiunta una trincea decidiamo di seguirla traversando il versante a sud. Ancora un tratto su balze erbose e raggiungiamo un pianoro posto sotto la cima, dove sono presenti dei resti di baraccamenti. Sfruttando un ripido versante erboso raggiungiamo infine una stelletta fortificata da una trincea, superiamo un breve tratto su roccette e siamo finalmente sulla cima del Navagiust. La vista è magnifica, spazia liberamente dal Coglians fino al Peralba, in basso possiamo ammirare il lago di Bordaglia, la valle di Fleons, Pierabech e la valle di Cima Sappada. Oltre ad una piccola croce, sulla sommità è anche presente un piccolo osservatorio militare ancora agibile. Purtroppo la nostra permanenza in cima dura poco, dalle valli vicine sono ben visibili le bande di precipitazione, decidiamo quindi di ritornare verso sella Sissanis per evitare di attraversare i prati con l’erba resa scivolosa dalla pioggia. Rientrati per lo stesso percorso, nei pressi di un piccolo punto di osservazione decidiamo di deviare verso sinistra in modo da scendere più rapidamente verso il sentiero che porta a casera Sissanis. Ora la situazione meteo sembra più favorevole, addirittura è uscito nuovamente il sole e quindi decidiamo di fare una sosta per mangiare i nostri panini. Recuperate le forze ripartiamo seguendo il sentiero cai 142, che ci porta prima a casera Sissanis di sopra e poi a quella di sotto, ancora agibile ma priva di qualsiasi manutenzione da tempo. A causa di un improvviso acquazzone siamo costretti ad una sosta proprio in quest’ultima, fortunatamente il tutto si esaurisce in una decina di minuti e in breve possiamo riprendere il cammino. Superata la casera il sentiero si trasforma in mulattiera, scende nel bosco verso il fondovalle ed incrocia la strada forestale che sale da Pierabach. L’ultimo tratto lo percorriamo costeggiando la profonda forra della stretta di Fleons, finché raggiunta la cava di marmo, non ci resta che percorrere su asfalto il breve tratto che ci separa dall’auto. Resoconto: L’itinerario descritto è il classico anello del lago di Bordaglia con l’aggiunta della salita al monte Navagiust. Questa variante, interessante dal punto di vista storico e per il panorama, è consigliata ad escursionisti esperti in quanto non vi è un vero e proprio sentiero che porta alla cima. Il resto dell’itinerario è adatto a tutti ma necessita un po’ di allenamento a causa della lunghezza e del dislivello da affrontare.
Traccia GPS:
0 Comments
|
Categorie
Tutto
Archivi
Gennaio 2020
|