Il monte Cuarnan è la prima cima importante delle pre Alpi Giulie e dai suoi 1.372 metri di altezza domina sia l’abitato di Gemona che quello di Montenars. In Friuli chiunque ami andare a camminare in montagna ci è salito almeno una volta, tutti sanno dov’è e tutti sanno che in cima c’è una chiesetta dedicata al Cristo Redentore. Io da bravo escursionista friulano ci sono salito più e più volte attraverso i suoi numerosi sentieri sia a piedi che in bici. Prima di oggi mi mancava solo un sentiero, il cai 714, che partendo dal Roccolo di Spisso sale alla cima attraverso il versante est con un suggestivo percorso in cresta. Sono le 8.30 e mi trovo al punto di partenza del sentiero, vicino ad un roccolo ancora ben tenuto. Siamo a fine giugno e forse avrei fatto meglio a partire più presto, fa già caldo ed è molto umido. L’ itinerario nella prima parte prevede il taglio di un paio di tornanti di una strada bianca fino ad un bivio dove un cartello indica la direzione. Da qui inizia un tratto abbastanza ripido all’interno di un fitto bosco misto, alcuni scalini costruiti con dei tronchi facilitano la salita. Ieri sera ci deve essere stato un temporale, il bosco è bagnato, il sentiero è scivoloso e c’è un’umidità pazzesca! Dopo 30 minuti di cammino il bosco si dirada a chiazze lasciando intravedere qualche scorcio sulla pianura. In 40 minuti raggiungo quota 950 metri dove al bivio con il cai 716 giro a destra uscendo dal bosco sui verdi prati della dorsale est del Cuarnan. In breve raggiungo il bivio per il monte Duon, il mio sentiero vira bruscamente a sinistra costringendomi a salire i 100 metri che mi separano dal Puier dal Cuarnat seguendo la massima pendenza. Per fortuna una nuvola oscura il sole alleviando leggermente le mie pene, oggi le gambe non girano un gran che. Superato questo tratto mi concedo una breve pausa, dalla partenza è passata un’ora e venti minuti. Dopo pochi minuti riparto verso la cima affrontando il tratto più suggestivo della camminata: il sentiero corre rapido sulla cresta del versante est, a percorrerlo sembra quasi di volare. In mezzoretta raggiungo la cima dove vicino all’ingresso della chiesetta trovo il libro di vetta, sono le 10.45 e sono il terzo visitatore del Cuarnan per questa mattina. Purtroppo l’umidità dell’aria limita la visuale sulla pianura che nelle giornate limpide spazia fino al mare. Dopo la firma mi concedo una pausa più lunga per mangiare un panino e scambiare un due parole con un signore appena arrivato il quale mi racconta delle sue avventure giovanili sui versanti del Cjampon e del Cuarnan. Verso le 11.15 è tempo di ripartire, è vero che sono in cima ma non sono nemmeno a metà del mio percorso ad anello. Dalla cima, scendendo sul versante ovest, arrivo in un batter d’occhio all’Ors di Cuarnan dove almeno 15 ragazzi aspettano il momento buono per spiccare il volo con il parapendio. Continuo a scendere lungo le pendici erbose punteggiate di arancione dal giglio carniolico e di giallo dalle ginestre giungendo molto rapidamente al bivio con il cai 716. Questo sentiero, un lungo traverso che collega il versante ovest con quello est, è stato chiuso per diversi anni a causa di una frana che incombeva su di esso ma da un paio di anni è stato riaperto con una variante. Il sentiero scorre rapido con pendenze leggere fino al punto in cui c’è la deviazione per la frana, la deviazione mi costringe a una nuova ripida salita nel bosco, oggi io e la salita abbiamo un rapporto difficile. Superata anche questa in breve sono di nuovo al bivio a quota 950 metri con il sentiero che ho percorso in salita. Le campane di Montenars suonano le 12:00, da qui in circa mezz'ora sono di nuovo alla macchina. Il Cuarnan non annoia mai, abbondanti fioriture e splendidi panorami ci accompagnano in una salita semplice ma non banale. Con il giro odierno ho scoperto il versante est; impervio e aspro soprattutto in direzione dell’alta Val Torre dove le piogge hanno eroso buone parti dei prati scoprendo la roccia calcarea di cui è formato il Cuarnan nella parte alta. Resoconto:
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Gennaio 2020
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