La Forra del Cellina è uno spettacolare canyon formato da ripide pareti rocciose che precipitano verticalmente nelle acque cristalline dell'omonimo torrente. Governato da due dighe artificiali, quella di ponte Antoi a monte e la diga di Ravedis a valle, il torrente è navigabile per un buon tratto permettendo di osservare da una particolare prospettiva la forra scavata dall'acqua. Il ritrovo è fissato presso il locale "Al Castelu" a Montereale Valcellina dove incontriamo Claudio, la nostra giuda, e gli altri partecipanti all'attività di oggi. Dopo un caffè e le presentazioni partiamo per raggiungere il punto di partenza della nostra escursione in canoa. In pochi minuti risaliamo la strada che porta a Barcis e superata la prima galleria parcheggiamo le auto sulla destra nei pressi di un ampio spiazzo. Visto che questo è il secondo turno della giornata le canoe ci attendono già sulle rive del bacino e quindi ci incamminiamo su comoda strada fino sulla sponda. Il colore dell'acqua è davvero spettacolare, il sole splende e la temperatura è perfetta per una gita in canoa. Per prima cosa indossiamo i salvagenti e i caschetti (forniti), una volta pronti Claudio ci spiega come salire, scendere e governare le canoe; in teoria tutto facile, vedremo poi una volta in acqua! Formate le triplette (le canoe canadesi sono da tre posti) è finalmente giunto il momento di imbarcarsi; si sale uno alla volta e appena pronti veniamo spinti in acqua. Le prime pagaiate sono un po' goffe ma presto capiamo come funziona, effettivamente non c'è nulla di complicato. Una volta pronti partiamo in direzione della forra seguendo la canoa di Claudio; all'inizio non sempre andiamo dritti ma ben presto l'affiatamento dell'equipaggio migliora e la nostra traiettoria diventa sempre più rettilinea. Superato il viadotto della strada per Barcis le sponde iniziano a restringersi e in breve siamo nella forra. Sulla parete sinistra ad una ventina di metri sopra di noi possiamo ammirare la vecchia strada della Valcellina, che dal 1906 al 1992 era l’unico collegamento della valle con la pianura friulana. La strada sarà nostra compagna per tutta la navigazione che durerà circa un ora e mezza, con delle soste per riposare ed ascoltare Claudio sulle peculiarità geologiche naturalistiche del territorio. Il punto d'arrivo dell'escursione è una spiaggetta naturale dove ci fermiamo per un paio di foto. Per il rientro percorriamo a ritroso la strada dell'andata; il percorso è esattamente lo stesso ma ti assicuro che non ci si può annoiare, anzi visto nell'altro verso il canyon è ancora più spettacolare e imponente.
La cosa che mi ha più colpito, oltre alla bellezza del canyon, è l'assoluto silenzio; un silenzio che al giorno d'oggi è difficile trovare anche nelle valli più sperdute. Smettendo di remare è possibile immergersi in un mondo calmo e tranquillo, in cui l'unico rumore è il rilassante gorgoglio di alcune cascatelle che dai versanti scoscesi si tuffano nell'acqua verde smeraldo del Cellina. Utilizzando la canoa è possibile ammirare il canyon da un punto di vista nuovo, completamente diverso da come solitamente si vede dai versanti o dai punti panoramici; un esperienza adatta a tutti e priva di difficoltà che mi sento di consigliare a tutti. Info su canoa FVG: Guidanaturalistica.it
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Luigi
28/8/2022 21:31:43
Fantastico!!!!
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Gennaio 2020
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