Il monte Guarda è l’estremo rilievo della lunga cresta sud del Canin, separa la val Resia dalla valle dell’Isonzo e permette di godere di una splendida vista sulle Alpi Giulie e sui monti sloveni; la cima si può raggiungere con diversi itinerari, il più semplice dei quali parte da malga Coot. Noi per l’escursione odierna abbiamo scelto di partire da Uccea, ultimo abitato prima del confine di stato sulla strada che collega Tarcento con Saga. L’appuntamento è per le 6:45 a Tarcento, caffè rapido al bar in piazza e via verso l’alta val Torre. Superato il passo di Tanamea la strada scende tra numerose curve fino al paese di Uccea (630 m). Il paese formato da una ventina di edifici non è completamente abbandonato, luci di natale testimoniano quali siano le case ancora abitate; il sole è appena sorto (7:40) ma la luce è ancora poca, la catena del Granmonte nasconde il sole e la brina ricopre ogni cosa. Il sentiero (CAI 733) ha inizio nei pressi del cimitero e fin da subito si inerpica ripido lungo le pendici del monte Caal; camminiamo su di un tappeto rosso di foglie immersi in un bosco di faggio, passando accanto a stavoli diroccati e vecchi pascoli in cui la rinnovazione si sta rapidamente impadronendo di ciò che l’uomo gestiva fino a pochi anni fa. Il sentiero prosegue ripido fino ad una radura posta dopo altri stavoli dove si insinua in un solco roccioso con alcuni gradini, superato questo tratto rientriamo nel bosco per percorrere alcuni tornanti che ci portano ad una seconda radura con un grande stavolo ancora in piedi. Passato il filo di una vecchia linea d’esbosco, con un paio di tornanti il sentiero raggiunge il fianco ovest del monte Caal da dove ha inizio il traverso che conduce ad una selletta a quota 1236 metri. Superato questo punto siamo in vista della casera Caal (1.208 m) che raggiungiamo dopo aver percorso il sentiero che taglia il versante nord del monte Caal e i pascoli della casera. Ad ogni mia visita la casera è sempre più bella, i ragazzi che la gestiscono fanno davvero un gran lavoro; dalla nostra partenza è passata un’ora e mezza, ottimo tempo, ma non possiamo fermarci a lungo, la nostra meta è ancora lontana. Riprendiamo il sentiero già percorso fino al bivio per il monte Plagne da dove parte una bella mulattiera che ci porta a risalire i ripidi prati alpini del monte Banera. Dopo un’oretta raggiungiamo la cresta da cui si apre una spettacolare vista sulla val Resia e sul gruppo del Canin; la giornata è splendida, fin ora fa caldo per il periodo ma in cresta un vento gelido proveniente da nord ci ricorda che siamo al 28 di dicembre. Da qui seguiamo il sentiero CAI 731 che segue la cresta a tratti sinuosa ma mai troppo stretta o esposta e ci porta dapprima al monte Plagne (1663 m) e infine alla cima del monte Guarda. La vista da questa cima è davvero particolare, con i suoi 1720 metri costituisce la testata della Val Resia e permette di dominare con lo sguardo buona parte della valle dell'Isonzo; non a caso gli Alpini la occuparono da subito nel primo conflitto mondiale per formare la terza fascia difensiva del Regio Esercito. Dopo alcune foto decidiamo di proseguire ancora un pezzettino e raggiungere il bivacco Costantini per pranzare al riparo dal fastidioso vento freddo; seguendo il sentiero in circa mezzora raggiungiamo lo sperone Mulaz sotto il quale è situato il bivacco in lamiera rossa. Verso le 12:30 decidiamo di ripartire, seguiamo il sentiero percorso all’andata fino al bivio per Uccea dove proseguiamo in cresta per il CAI 731 verso il monte Nische. Il sentiero percorre la lunga dorsale che collega il monte Plagne con il monte Nische, percorriamo di buon passo i prati di cresta abbassandoci lentamente di quota fino a che incontriamo i primi boschetti di carpino. Per un breve tratto il sentiero piega sul versante nord, poi entra in una splendida abetaia nei pressi della cima del monte Chila, dove sono presenti i resti dell’omonima casera e parte il sentiero per la discesa verso Uccea. Per tornare all’auto seguiamo il CAI 732, un sentiero ottimamente segnato ma che nel tratto centrale presenta pendenze molto importanti, sconsigliate sia in salita che in discesa con il bagnato. In poco più di un’ora siamo a casere Taptomalicucon sulla carrozzabile che porta a sella Carnizza, ultimo tratto di strada e siamo di nuovo ad Uccea. Resoconto: Itinerario lungo ma appagante da un punto di vista panoramico soprattutto nella parte alta del percorso quando il sentiero percorre la cresta fino al monte Guarda. L’itinerario può essere più breve di quello descritto; senza raggiungere il Costantini e tornando indietro per la stessa strada, comunque bisogna affrontare i mille metri di dislivello che separano Uccea dal monte Guarda. La casera Caal è sempre aperta ed è fornita di ogni comfort che una casera possa avere, non ci sono fonti d’acqua lungo il sentiero.
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Gennaio 2020
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