Il castagno (Castanea sativa) è un albero molto longevo, diffuso in tutta la penisola nei boschi collinari che vanno dai 200 agli 800 metri sul livello del mare. Presenta una corteccia, di colore grigio-brunastro che tende a screpolarsi con il passare degli anni, le foglie sono di forma lanceolata e con margine seghettato. Questo albero, in passato, ha rappresentato un'importante risorsa per le popolazioni rurali collinari e montane, sia dal punto di vista alimentare sia per il suo legno. Nell'ultimo secolo purtroppo i boschi di castagno si sono ridotti di molto a causa delle mutate condizioni economiche e a causa di una serie di patologie legate all'azione di alcuni parassiti. I boschi di castagno non più gestiti tendono a sparire sopraffatti da altre specie arboree maggiormente competitive. Come detto in precedenza, quest’essenza arborea ha garantito la sussistenza alle popolazioni rurali grazie alle sue peculiarità. Il legno di castagno è molto ricco di tannini, ha un'ottima resistenza all'umidità ed agli agenti atmosferici, non è sensibile alle variazioni di temperature e, per queste ragioni, veniva utilizzato per tutta una serie di costruzioni come serramenti, infissi, travi e paleria varia. Come legna da ardere si comporta bene in caso di buona stagionatura, infatti il suo potere calorico è inversamente proporzionato alla quantità di tannino in esso contenuto (maggiore è la stagionatura e maggiore sarà la resa). Il tannino, estratto dal legno, veniva utilizzato per la concia delle pelli. Il castagno produce frutti denominati castagne, destinate da sempre all’alimentazione umana. La castagna è un alimento molto nutriente ed energetico, molto simile ai cereali dal punto di vista nutrizionale. Ha un contenuto calorico di circa 200 kcal in 100 grammi, è molto ricca di amido, vitamine del gruppo B e possiede una buona percentuale di sali minerali quali: potassio, fosforo, sodio, magnesio, calcio e ferro. Il periodo migliore per la raccolta inizia dalla seconda metà di ottobre. Le castagne si possono mangiare crude, lesse oppure arrostite sul fuoco. Se si lasciano seccare poi si possono macinare per ricavare una farina che può essere usata per varie ricette tra cui il castagnaccio. Riconoscere le castagne non dovrebbe essere un problema, esiste però un albero simile originario dei Balcani, l'Ippocastano (Aesculus hippocastanum). Questo è un albero utilizzato spesso come ornamentale in parchi e giardini, si distingue dal castagno per la forma delle foglie: il castagno le ha semplici, inserite alternate sul ramo, l'ippocastano le ha composte. Sono diversi anche i ricci, quelli del castagno sono ricoperti da aculei sottili molto fitti, quelli dell'ippocastano presentano aculei radi e tozzi. La castagna matta, il seme dell’ippocastano, ha un sapore amaro ed è leggermente tossica quindi non commestibile.
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Marzo 2022
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