Spesso quando si parla di montagna e di escursionismo, una delle immagini più ricorrenti e caratteristiche è quella del rifugio alpino. Queste strutture, nate in passato per aiutare i viandanti o i pellegrini che attraversavano le Alpi, hanno poi offerto riparo agli alpinisti ed esploratori che dalla metà dell’800 sfidavano se stessi e la natura per conquistare le principali vette alpine. Poi con il passare degli anni e la nascita delle discipline sportive e ludiche legate alla montagna, queste strutture hanno subito un profondo cambiamento, sia nei servizi offerti che nella fruizione da parte degli escursionisti. Negli ultimi vent’anni, con lo sviluppo del turismo di montagna, i rifugi sono diventati piccoli alberghi che, pur offrendo in molti casi solo servizi essenziali, ospitano non solo alpinisti ed escursionisti, ma anche turisti desiderosi di passare una notte in alta montagna, o semplicemente di consumare un pasto caldo durante una gita in montagna. I rifugi alpini, da punto di partenza per i frequentatori della montagna si sono trasformati in punto di arrivo per la grande maggioranza di escursionisti e turisti. Strutture vecchie e con pochi servizi sono state ristrutturate e rese più confortevoli, snaturando in alcuni casi la natura spartana del rifugio, ma compiendo in altri una fondamentale opera per la conservazione di queste strutture. I rifugi alpini sono distribuiti in maniera abbastanza uniforme su tutto l’arco alpino e appenninico, alcuni sono facilmente raggiungibili, altri sono più isolati o necessitano di compiere un gran dislivello per raggiungerli; come ad esempio la Capanna Regina Margherita, il rifugio più alto d’Europa.
Che sia un rifugio isolato e spartano o uno facilmente raggiungibile, ti consiglio di provare almeno una volta l’esperienza di passare una notte in una di queste strutture. Il periodo di apertura dei rifugi in genere va dai primi di giugno a metà settembre, più qualche week-end a primavera o in autunno in caso di condizioni climatiche favorevoli. Queste strutture offrono servizi simili a quelli di una struttura alberghiera ma in modo più semplice e familiare; non aspettarti però di ricevere un trattamento come se fossi in uno chalet di qualche località sciistica.
Quasi tutti i rifugi offrono la soluzione della mezza pensione con cena (primo, secondo, dolce), pernottamento e colazione (bevande escluse). Le camere solitamente sono da due, quattro o sei letti e poi ci sono almeno un paio di stanzoni che possono ospitare anche venti letti. Tutti i letti hanno il materasso, il cuscino e numerose coperte per affrontare nel miglior modo anche le notti più fredde. Le lenzuola non vengono fornite, quindi è obbligatorio utilizzare un sacco letto, praticamente un lenzuolo piegato a metà e cucito da un lato che una volta ripiegato occupa poco spazio nello zaino. I bagni sono rigorosamente in comune e il lusso di farsi una doccia non sempre può essere soddisfatto; dipende dalle riserve d’acqua del rifugio. In ogni caso, sono sempre disponibili degli ampi lavabi dove puoi lavarti a pezzi; ti avverto però che in questo caso l’acqua sarà gelida, un toccasana per riprendersi dalla fatica della camminata. Per l’igiene personale ti consiglio un kit da viaggio con spazzolino, dentifricio e piccola saponetta; porta anche un asciugamano leggero in tessuto sintetico, occupa poco posto e si asciuga in fretta. Nella zona notte è vietato camminare con le scarpe, quindi molti rifugi mettono a disposizione delle ciabatte ad uso comune; se preferisci puoi portarne un paio da casa. Nei rifugi la corrente elettrica è un bene prezioso, solitamente verso le 22:00 le luci vengono spente. Se hai bisogno di alzarti o cercare qualcosa in camera ti servirà una torcia elettrica; qualsiasi torcia può andare bene ma io ti consiglio di utilizzare una torcia frontale, poco ingombrante e permette di avere entrambe le mani libere. L'ultimo consiglio che voglio darti, quello più prezioso, è di portare sempre un paio di tappi per le orecchie, soprattutto se passerai la notte nel camerone.
Infine devi sapere che la gran parte dei rifugi alpini sono di proprietà del CAI, in queste strutture vi è un’apposita bacheca con esposto il tariffario. Ricordati che i soci CAI, dietro esibizione della tessera con bollino pagato, avranno diritto a delle agevolazioni sul prezzo del pernottamento e del vitto. Se dopo aver letto questo articolo vorrai provare a dormire in una di queste strutture, potrai trovare quella più adatta a te con una veloce ricerca su internet nei siti regionali dedicati al turismo. Prima di partire è sempre bene prenotare, sia per essere sicuri di trovare posto ma anche per aiutare il gestore del rifugio ad organizzare le camere e i rifornimenti; buon pernottamento!
In montagna sono presenti anche strutture non gestite, come bivacchi e casere. Leggi anche l'articolo dedicato a queste strutture:
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Marzo 2022
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