Sia sulle Alpi che in Appennino sono numerosi i rifugi gestiti in cui è possibile passare la notte in splendidi luoghi con quasi tutti i comfort di un albergo. In montagna però esistono anche delle strutture non gestite e sempre aperte che possono essere utilizzate dagli escursionisti come ricovero per la notte o in caso di emergenza. Queste strutture non presentano particolari servizi (no corrente elettrica, no acqua, no riscaldamento) e possono essere raggruppate in due categorie: bivacchi e casere.
I bivacchi sono delle strutture incustodite, solitamente prefabbricate in lamiera o legno e dalle dimensioni ridotte. Al loro interno trovano posto alcune brande (da 4 a 10) con coperte, un tavolo con sgabelli e in alcuni casi qualche genere di prima necessità lasciato in caso di emergenza. I bivacchi vengono posti in luoghi isolati, su itinerari alpinistici o traversate e servono da punto di appoggio o da riparo in caso di brutto tempo.
Le casere invece sono strutture in muratura, stavoli o vecchie malghe, ristrutturate e rese disponibili per gli escursionisti. Questi edifici possono avere più stanze, in alcuni casi sono presenti letti con materassi e coperte, oppure c'è un tavolato adibito a zona notte. E' sempre presente una stufa o un caminetto, un tavolo con sedie e una serie suppellettili inserite in un armadio. Molto spesso all'esterno, o nei casi migliori anche all'interno, è presente una fontana con acqua potabile. Bivacchi e casere non possono essere prenotati o occupati, sono a disposizione di tutti e vige la regola del "chi prima arriva meglio alloggia"; in caso di esaurimento dei posti letto l'ultimo arrivato dormirà sul pavimento e nessuno avrà il diritto di cacciarlo. La cura e manutenzione di tali strutture viene fatta dal CAI o da altri enti (es: Alpini, Pro Loco) che su base volontaria si prendono cura dell'edificio per garantirne la fruibilità.
L'uso di tali strutture è gratuito e lasciato al buon senso di chi le utilizza; rimetti tutto in ordine, porta a casa i rifiuti, lascia qualche genere alimentare a lunga conservazione o un'offerta se è presente la casettina. Se utilizzi la stufa o il camino è buona abitudine utilizzare meno legna possibile e rimpiazzare sempre quella consumata lasciando una piccola catasta da usare in caso di emergenza.
Per trascorrere la notte in una di queste strutture ti consiglio di portare il sacco a pelo e un cuscino gonfiabile, i materassi non sempre sono presenti quindi a volte anche un materassino non guasta. Al calar del sole una torcia frontale e alcune candele torneranno utili per far luce, inoltre un fornellino a gas e qualche stoviglia ti permetteranno di preparare un pasto caldo. Se sei interessato in questa esperienza ti dovrai armare di spirito di condivisione e adattamento; spesso capita di dover dividere la casera o il bivacco con altre persone, soprattutto nei fine settimana e nel periodo estivo. L'ultimo consiglio che voglio darti (quello più prezioso) è di avere con te sempre un paio di tappi per le orecchie; che sia uno sconosciuto o un tuo amico il russatore seriale è sempre in agguato!
0 Comments
|
Categorie
Tutto
Archivi
Marzo 2022
|