Chi frequenta la montagna spesso lo fa per godere di panorami unici e meravigliosi che spaziano per chilometri tra cime aguzze, pascoli lussureggianti e fitti boschi. Ai più sembrerà anacronistico passeggiare in montagna circondati dal buio o illuminati dalla candida luce della luna, ma una delle esperienze più suggestive che si possono intraprendere è proprio quella di passeggiare nel buio serale, tra boschi e sentieri, per scoprire le voci della notte. Camminando al buio tutti i sensi si amplificano, poiché di notte cambia completamente la dimensione di ciò che ci circonda; anche un ambiente familiare apparirà del tutto nuovo, sconosciuto e misterioso. Nel buio aumentano le difficoltà di orientamento, mancano i punti di riferimento e anche se muniti di torcia, gli spazi illuminati sono circoscritti a pochi metri e sono utili solo a fornire le informazioni più immediate necessarie per procedere nel cammino. Oltre ad aguzzare la vista bisogna tendere le orecchie, dilatare bene le narici e fare attenzione ad ogni refolo di vento per captare anche un minimo suono o un odore e avvertire così la presenza degli animali attorno a noi. Infatti è proprio nelle ore crepuscolari che gli animali selvatici si muovono maggiormente soprattutto per cibarsi ed è quindi più facile ascoltare il verso di un rapace notturno, incontrare un pacifico rospo o scorgere un capriolo al pascolo. L’ escursioni che preferisco sono quelle al tramonto quando con il calare progressivo della luce i colori mutano in sfumature d’azzurro prima e di grigio poi, gli odori si amplificano al punto che erbe aromatiche, essenze e muschi sfuggono alla vista, ma si riconoscono con l’olfatto, in modo così chiaro, che anche il meno dotato potrà affermare: sento il profumo del bosco. Dopo il tramonto, senza l’inquinamento luminoso tipico delle nostre città, in cielo appariranno miliardi di stelle; gli appassionati sapranno sicuramente unirle con linee immaginarie e formare le varie costellazioni oppure tutti potranno cercare quella striscia a maggiore densità che prende il nome di via lattea. Se la cima raggiunta permette la vista della pianura, si potrà godere di un altro spettacolo, questa volta di origine antropica, dato dalle numerose luci dei paesi e delle città. Per quanto riguarda l’attrezzatura, fondamentale risulta una torcia elettrica (almeno 100 lumen) meglio se frontale e un paio di batterie di riserva. Per quanto riguarda l’abbigliamento non serve nulla di diverso da quanto si utilizza per un’escursione diurna, con un piccolo accorgimento: anche in estate è d’obbligo avere con sé un capo caldo e resistente al vento da indossare se la temperatura volge al fresco e si prevede di rimanere un po’ fermi ad ammirare le stelle o le luci della pianura. Inoltre è consigliabile avventurarsi sempre in compagnia o con una guida, su sentieri semplici, che si sono già percorsi almeno una volta alla luce del sole. Leggi anche:
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Marzo 2022
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